La penombra – seconda parte (fine della mia testimonianza)

Ho avuto in seguito delle strane esperienze spirituali e non sempre positive. Una fra tutte è questa: pochi giorni prima del mio primo pellegrinaggio a Medjugorje, i primi di settembre portai uno dei miei ex ormai mio amico dalla Madonnina di Civitavecchia per vedere se ritrovasse la retta via e perchè mi faceva piacere fare questo minipellegrinaggio per me stessa; lui si confessò ed aveva gravi peccati fra cui l'omicidio nemmeno lui sa di quante persone in Somalia, dato che era un paracadutista ed era andato là per missione tutt'altro che di pace, direi. Comprai una statuina della Madonnina che baciai tutto il tempo. La sera stessa nella mia stanza, mentre guardavo un'immagine di Gesù Misericordioso... mi venne come da urlare senza motivo, come se qualcuno dentro di me voleva che lo facessi ... come se qualcosa volesse uscire da me... sicuramente sarò sbiancata dallo shock ed avevo timore che mio fratello, l'unico in casa in quel momento, si sconvolgesse per causa mia. Non volevo urlare perchè non era la mia volontà ed affondavo il viso nel cuscino per timore che uscissero le grida. Mi bagnai il viso con acqua fredda. Non sapevo cosa fare. Uscii ed andai dalla signora che avviò il gruppo al mio paese. Mi dette qualche consiglio, ma intanto avevo sentimenti di odio verso le cose positive e pure verso quelle negative; ce l'avevo addirittura verso un gatto che passava ed il nipotino di quella signora, un bebè nella carrozzina. Quella notte non riuscii a dormire perchè mi veniva nella mente sempre la statua della Madonnina piangente di Civitavecchia e subito le tentazioni ad urlare forte. Restai fuori tutta la notte. Entrai dentro un bar e poco dopo arrivarono i ragazzi che tornavano dalla discoteca e mi venne da odiarli tantissimo, soprattutto alcuni con i capelli tinti di blu. Me ne andai. Sulla spiaggia non potevo dormire per timore che arrivasse qualche maniaco e sentivo in lontananza le urla di ragazzi forse ubriachi; non riuscivo a dormire, ero disperata e mi volevo suicidare buttandomi sotto un'auto. Per almeno un anno ho avuto paura la notte di vedere i demoni, perchè mi aveva raccontato una ragazza, che aveva avuto prima della sua conversione contatti con i maghi, che le succedeva di sentire addirittura una coda che le passava sul viso o avevo timore di vederli nello specchio (grazie a mia nonna che da piccola mi raccontava che "a chi si guarda troppo allo specchio esce il demonio"). Quella notte percepii forte la presenza del male, col veleno che ti angoscia, ma fortissima quella di Gesù e Maria. Da lì imparai che il demonio esiste, eccome! Ed è stata confermata l'esistenza di Gesù e Maria. Ho invocato tanto tanto che scendesse su di me il Preziosissimo Sangue di Gesù e comunque la paura è stata molta e costante per diverso tempo. Dopo pochi giorni partii dunque per il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje ed in quelle condizioni, fu tragico: la notte non dormivo, uscivo ed avevo mille paure; mi impaurivo anche se sentivo una goccia cadere in una pozzanghera ed in più avevo paura degli uomini che vedevo per le strade a quelle ore di notte. Lì ho conosciuto la Comunità Cenacolo della quale avevo sentito parlare dalle mie parti; dopo ho scoperto di avere la vocazione alla vita religiosa; ho capito di essere chiamata ad entrare e vivere in questa Comunità, ma è un cammino molto arduo da intraprendere dovuto al mio passato, alle grandi sofferenze da guarire, alla mancanza di affetto maschile, alla mancanza di perdono da parte mia, soprattutto verso mio padre che umanamente mi ha rovinato la vita e verso mia madre che non mi ha saputo difendere, anche se li ringrazio per questa scuola di sofferenza perchè amerei tanto occuparmi dei bambini maltrattati come lo sono stata io, dato che so bene cosa significhi. Ho passato anche un periodo in cui ho sofferto di una forma di bulimia, un disturbo per cui mangiavo continuamente perchè avevo una grande voragine nell'anima, fino ad arrivare ad acquistare 25 kg e scoprire che per le persone di sesso maschile non erano più interessate a me; data la mia vocazione anche questa la posso ritenere una Grazia per non essere troppo tentata da eventuali corteggiatori. Devo ringraziare uno psicologo cattolico che, quando avevo circa trenta anni, mi ha aiutato a cominciare a vivere davvero, anche se ho dovuto perdere contatti con lui dato che abita molto lontano ed io sono sempre vissuta in forti ristrettezze economiche. Queste sono solo le mie sofferenze più grandi, ma ce ne sono altre non molto più piccole; tutte Grazie utili ad aiutarmi a capire molto profondamente la vita ed a sapere che chi sta bene rischia fortemente di perdersi.

Di seguito alcuni stralci interessanti tratti da una mail del 30 giugno 2006 che mi ha spedito questa santa suora, (la quale non le manda certo a dire le cose utili alla crescita altrui), dopo che le scrissi lamentandomi con lei di tutte le mie sofferenze e manifestandole il mio desiderio-difficoltà di entrare nella sua Comunità:

"...La paura di non essere amata è un grande freno alla tua libertà; credo che sei e continui a voler essere una mendicante di amore e non riesci a saziare il tuo bisogno di essere viva, felice e libera... Ricordati che chi ha tanto bisogno di Amore prende la decisione di cominciare per primo ad amare e l'Amore si manifesta attraverso il servizio e la donazione di te stessa a tutti coloro che hanno bisogno. L'Amore è totale gratuità, l'Amore è non pretendere dagli altri quelllo che tu non vivi, non fai... e non hai neppure vergogna di dichiararti una persona di fede dicendo che stai facendo da anni un cammino di preghiera. A me sembra che sei bloccata come una statua di marmo che muove solo gli occhi per vedere con nostalgia se qualcuno la pensa, la serve e la ama. Sappi che se non sei tu ad amare per prima ed a dare gioia, fiducia e speranza a quelli che vivono con te, che lavorano con te, che giocano con te, puoi definirti tranquillamente una fallita, perchè il ruolo fondamentale e la sostanza dell'essere Donna è l'Amore. La Donna è grembo di vita, sorgente di amore che genera pace, forza, gioia per tutti e tu come una pezzente elemosini continuamente briciole a destra ed a sinistra..."

Rimango in attesa di riuscire a perdonare i miei genitori finalmente e scrivere la parte della Luce.

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2 commenti:

Ernesto Tirinnanzi ha detto...

Un blog molto spiritualista!
P.S. Hai un lettore!

gaviota ha detto...

...rimanere in attesa cara Helga equivale a lasciare le cose così come sono...immutate... e forse a farle degenerare ancor di più...senza un'azione tua senza un movimento incondizionato del cuore in favore di quell'amore che disperatamente cerci ma che non riesci a dare, non potrai mai- come giustamente dice la tua amica suora - riceverlo a tua volta.
Con amicizia