Aggiornamenti...

Attenzione... il blog inizia dall'ultimo post in basso, per cui scorrere i post da leggere volta in volta verso l'alto.

 Dal 2008, anno che definisco il più brutto della mia vita, dopo il rifiuto di ammissione in comunità, ho avuto tremende crisi disumane, sofferenze continue per mesi 24h24, di angoscia o altro sentimento inspiegabile,  davvero sopra o sotto naturali, insomma, non umane a livello di nervi e tutt'ora spessissimo sto troppo male soprattutto per la carenza di lavoro (che non riesco a trovare in particolare a causa dei miei limiti interiori), nonchè a causa della mancanza di amore nella mia vita... Sono stracolma di rabbia e di odio...

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La penombra – seconda parte (fine della mia testimonianza)

Ho avuto in seguito delle strane esperienze spirituali e non sempre positive. Una fra tutte è questa: pochi giorni prima del mio primo pellegrinaggio a Medjugorje, i primi di settembre portai uno dei miei ex ormai mio amico dalla Madonnina di Civitavecchia per vedere se ritrovasse la retta via e perchè mi faceva piacere fare questo minipellegrinaggio per me stessa; lui si confessò ed aveva gravi peccati fra cui l'omicidio nemmeno lui sa di quante persone in Somalia, dato che era un paracadutista ed era andato là per missione tutt'altro che di pace, direi. Comprai una statuina della Madonnina che baciai tutto il tempo. La sera stessa nella mia stanza, mentre guardavo un'immagine di Gesù Misericordioso... mi venne come da urlare senza motivo, come se qualcuno dentro di me voleva che lo facessi ... come se qualcosa volesse uscire da me... sicuramente sarò sbiancata dallo shock ed avevo timore che mio fratello, l'unico in casa in quel momento, si sconvolgesse per causa mia. Non volevo urlare perchè non era la mia volontà ed affondavo il viso nel cuscino per timore che uscissero le grida. Mi bagnai il viso con acqua fredda. Non sapevo cosa fare. Uscii ed andai dalla signora che avviò il gruppo al mio paese. Mi dette qualche consiglio, ma intanto avevo sentimenti di odio verso le cose positive e pure verso quelle negative; ce l'avevo addirittura verso un gatto che passava ed il nipotino di quella signora, un bebè nella carrozzina. Quella notte non riuscii a dormire perchè mi veniva nella mente sempre la statua della Madonnina piangente di Civitavecchia e subito le tentazioni ad urlare forte. Restai fuori tutta la notte. Entrai dentro un bar e poco dopo arrivarono i ragazzi che tornavano dalla discoteca e mi venne da odiarli tantissimo, soprattutto alcuni con i capelli tinti di blu. Me ne andai. Sulla spiaggia non potevo dormire per timore che arrivasse qualche maniaco e sentivo in lontananza le urla di ragazzi forse ubriachi; non riuscivo a dormire, ero disperata e mi volevo suicidare buttandomi sotto un'auto. Per almeno un anno ho avuto paura la notte di vedere i demoni, perchè mi aveva raccontato una ragazza, che aveva avuto prima della sua conversione contatti con i maghi, che le succedeva di sentire addirittura una coda che le passava sul viso o avevo timore di vederli nello specchio (grazie a mia nonna che da piccola mi raccontava che "a chi si guarda troppo allo specchio esce il demonio"). Quella notte percepii forte la presenza del male, col veleno che ti angoscia, ma fortissima quella di Gesù e Maria. Da lì imparai che il demonio esiste, eccome! Ed è stata confermata l'esistenza di Gesù e Maria. Ho invocato tanto tanto che scendesse su di me il Preziosissimo Sangue di Gesù e comunque la paura è stata molta e costante per diverso tempo. Dopo pochi giorni partii dunque per il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje ed in quelle condizioni, fu tragico: la notte non dormivo, uscivo ed avevo mille paure; mi impaurivo anche se sentivo una goccia cadere in una pozzanghera ed in più avevo paura degli uomini che vedevo per le strade a quelle ore di notte. Lì ho conosciuto la Comunità Cenacolo della quale avevo sentito parlare dalle mie parti; dopo ho scoperto di avere la vocazione alla vita religiosa; ho capito di essere chiamata ad entrare e vivere in questa Comunità, ma è un cammino molto arduo da intraprendere dovuto al mio passato, alle grandi sofferenze da guarire, alla mancanza di affetto maschile, alla mancanza di perdono da parte mia, soprattutto verso mio padre che umanamente mi ha rovinato la vita e verso mia madre che non mi ha saputo difendere, anche se li ringrazio per questa scuola di sofferenza perchè amerei tanto occuparmi dei bambini maltrattati come lo sono stata io, dato che so bene cosa significhi. Ho passato anche un periodo in cui ho sofferto di una forma di bulimia, un disturbo per cui mangiavo continuamente perchè avevo una grande voragine nell'anima, fino ad arrivare ad acquistare 25 kg e scoprire che per le persone di sesso maschile non erano più interessate a me; data la mia vocazione anche questa la posso ritenere una Grazia per non essere troppo tentata da eventuali corteggiatori. Devo ringraziare uno psicologo cattolico che, quando avevo circa trenta anni, mi ha aiutato a cominciare a vivere davvero, anche se ho dovuto perdere contatti con lui dato che abita molto lontano ed io sono sempre vissuta in forti ristrettezze economiche. Queste sono solo le mie sofferenze più grandi, ma ce ne sono altre non molto più piccole; tutte Grazie utili ad aiutarmi a capire molto profondamente la vita ed a sapere che chi sta bene rischia fortemente di perdersi.

Di seguito alcuni stralci interessanti tratti da una mail del 30 giugno 2006 che mi ha spedito questa santa suora, (la quale non le manda certo a dire le cose utili alla crescita altrui), dopo che le scrissi lamentandomi con lei di tutte le mie sofferenze e manifestandole il mio desiderio-difficoltà di entrare nella sua Comunità:

"...La paura di non essere amata è un grande freno alla tua libertà; credo che sei e continui a voler essere una mendicante di amore e non riesci a saziare il tuo bisogno di essere viva, felice e libera... Ricordati che chi ha tanto bisogno di Amore prende la decisione di cominciare per primo ad amare e l'Amore si manifesta attraverso il servizio e la donazione di te stessa a tutti coloro che hanno bisogno. L'Amore è totale gratuità, l'Amore è non pretendere dagli altri quelllo che tu non vivi, non fai... e non hai neppure vergogna di dichiararti una persona di fede dicendo che stai facendo da anni un cammino di preghiera. A me sembra che sei bloccata come una statua di marmo che muove solo gli occhi per vedere con nostalgia se qualcuno la pensa, la serve e la ama. Sappi che se non sei tu ad amare per prima ed a dare gioia, fiducia e speranza a quelli che vivono con te, che lavorano con te, che giocano con te, puoi definirti tranquillamente una fallita, perchè il ruolo fondamentale e la sostanza dell'essere Donna è l'Amore. La Donna è grembo di vita, sorgente di amore che genera pace, forza, gioia per tutti e tu come una pezzente elemosini continuamente briciole a destra ed a sinistra..."

Rimango in attesa di riuscire a perdonare i miei genitori finalmente e scrivere la parte della Luce.

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La penombra – prima parte



Ritornando all'ultimo incontro con quel semi-sconosciuto, un bel giorno mi accorsi di avere una ghiandola ingrossata all'inguine e feci tutti gli esami per scongiurare la presenza il virus dell'hiv. Andai in una Chiesa a pregare Gesù, io che non pregavo mai e Gli promisi che se mi avesse fatto avere l'esito negativo, avrei iniziato a fare volontariato. Mi misi a sedere nel parco dietro ad una Chiesa e lessi il verdetto: negativo. Grazie a Dio non mi sentivo più come se stessi per cadere in uno squallido e triste imbuto di morte, dove la mia vita schifosa e grigia, come la percepii poco prima del verdetto, stava portandosi a termine. Dall'aver mantenuto quella promessa a Gesù, ho incontrato in un centro di ascolto, dove iniziai a fare qualcosa nell'ambito del volontariato, una consacrata laica con la quale ho potuto fare un cammino di preparazione alla prima Comunione; avevo 24 anni quando ricevetti la mia prima Eucaristia consapevole (dato che da piccola la ricevetti una volta senza consapevolezza, ma nella mia ignoranza, solo per curiosità) e fu molto commovente per me; mi sentivo come di far parte finalmente di un grande gruppo: la Chiesa. Dopo pochi mesi ricevetti il Sacramento della Confermazione, la Cresima. In quel tempo conobbi anche una signora che, su ispirazione della Madonna a Medjugorje, dette vita ad un gruppo nel mio paese dove da un Diacono ogni volta ascoltavo assetata ed affamata cosa Dio voleva insegnarci con la Sua Parola. Conobbi l'esistenza del Movimento del Rinnovamento dello Spirito che mi ha tanto aiutato e sostenuto soprattutto nei primi anni dell'inizio della mia conversione. Solo dopo diversi anni, dopo che Gesù mi aveva lavato tutti i peccati nel Sacramento della Riconciliazione, ho detto a mia madre degli aborti che avevo commesso ed ammettendo questo, ho percepito di essermi levata un'altra gran parte di quel peso dal cuore.
.. continua


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Il buio – quarta parte


Per quello che avevo vissuto, gli uomini per me risultavano tutti aggressivi, mi avevano usato pochissimo rispetto, per cui una volta, sfogliando un settimanale ebbi la tentazione di diventare gay, dopo aver letto un articolo riguardo l'omosessualità femminile; durò poco questa cosa perchè dopo averci riflettuto non solo mi resi conto che era una falsità e che avrei perso la mia vera identità, ma mi fece naturalmente schifo, anche se in futuro ho avuto tentazioni grazie a Dio solo nel pensiero; tutto ciò mi ha segnato molto e la mia identità femminile si è annebbiata. In futuro ho esaltato molto il sentirmi ben considerata dagli uomini, corteggiata, ecc.; era una conferma della mia identità sessuale, perchè volevo cancellare quegli agghiaccianti pensieri che mi facevano sentire di non essere più una donna, di non essere più me stessa; pure adesso preferisco che mi esca alle volte una voce un pò più stridula e fastidiosa tipica di certe donne, piuttosto che un tono profondo più simile a quella di un uomo ed ora come ora posso dire di non essere mai stata così contenta di essere donna, non come quando mi sentivo solo "femmina"; ho imparato grazie ad una suora santa come esserlo anche nei piccoli particolari, che mi fanno piacere perchè mi rispecchiano profondamente ed inoltre questa suora mi ha fatto capire come sono veramente gli uomini; leggendo le sue catechesi ho scoperto il lato buono degli uomini che ora amo tantissimo. Essere donna non significa essere mezza nuda o sensuale, non significa essere aderente-scollata-corta-trasparente come lo potevo essere un tempo. Ed in genere tutte le persone di sesso maschile cercano femmine; si, bisogna sottolineare che sono persone di sesso maschile, perchè non li definisco uomini tali persone e rimango stupefatta, molto nauseata da questi atteggiamenti. Queste io le definisco anche “donnine” ovvero donne di poco spessore. Anche il trucco che usavo ho capito che era un modo per essere sempre più ricercata, perchè le attenzioni non mi bastavano mai. Il trucco, come dice la parola stessa, è un inganno perchè, l'ho provato sulla mia pelle, non sei più tu, sei un'altra persona e ciò significa che una persona non ama essere come è, ma un personaggio mascherato come ci propina la tv anche se il trucco, l'inganno è poco. In questo non ci sono scuse

che tengano per una vera donna! ...continua

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Il buio terza parte




Mi sono ritrovata a guardare la tv nascosta nel corridoio vicino alla cucina dove lui stava a tavola a mangiare tornando tardi dal lavoro, perchè richiedevo tranquillità; quando c'ero anche io a tavola, mi torturava urlandomi di mangiare piano perchè per nervosismo ho sempre mangiato veloce e subito con la sua aggressione il cibo mi si fermava sullo stomaco; fra l'altro ho sempre avuto un carattere molto sensibile, anche se col tempo il mio cuore è diventato quasi una pietra; ho sempre avuto male al colon perchè percepivo molto quel che mi accadeva intorno e solo grazie ad una breve psicoterapia verso i 30 anni quel dolore mi è sparito ed ho pure capito che era un problema psicosomatico, fra gli altri che ho tutt'ora. Varie volte (dato che era un militare) ci minacciava di ucciderci con la pistola, forse perchè litigava con mia madre, la quale penso abbia avuto tante colpe, e nonostante lei cercasse di tranquillizzarci con frasi tipo "can che abbaia non morde", non c'era modo di far sparire il terrore che avevo, dato che la pistola esisteva davvero, nel suo armadio, grigia e fredda, angosciante come la mia vita e che ho sempre avuto paura anche solo di toccare o anche solo che fosse puntata nella mia direzione pur in mano mia. Verso i 14 anni ho avuto una forte tentazione al suicidio, dato che non uscivo mai e non sapevo il perchè vivessi; mi volevo impiccare nel bagno, ma mi ha salvato solo il pensiero che mia madre avrebbe pianto per questo... ricordo che scrissi sul muro della mia camera con una matita nera: I want dead (più o meno "voglio morire"); lo scrissi in inglese così che i miei non capissero cosa significasse. Ho frequentato due scuole superiori diverse, ma fra tutte e due, pur non superando la seconda classe, ho passato cinque anni; due volte mi sono ritirata e due volte sono stata bocciata. In quegli anni ho cominciato ad uscire con i compagni di scuola ed a frequentare ragazzi iniziando ad uscire un pò dalla mia super timidezza dovuta al terrore verso la vita inculcatomi da mio padre. Ho pure fatto un bel periodo dove bevevo perchè in quel modo riuscivo a ridere e ad essere libera nell'esprimermi... per diversi anni... a 19 anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale fatto solo per curiosità: per me è stato devastante... dopo mio padre che mi ha rovinato la vita su tutti i fronti, dato che la mia depressione si è riversata in tutti gli ambiti della mia persona (affettivo, relazionale, lavorativo, ecc.), la cosa più agghiacciante sono stati i peccati prematrimoniali che mi hanno causato solo tanto male; ho avuto un paio di ragazzi con i quali sono stata tre e due anni; non c'era amore da parte loro, non c'era affetto, delicatezza ed io invece non cercavo che un filo d'amore (mai trovato in nessuno); ora mi rendo conto che Dio mi faceva percepire fin da allora lo squallore del peccato della lussuria, benchè non capissi da dove derivasse il mio disagio; tutt'ora non riesco a spiegarmi come la gente non percepisca quell'amarissimo veleno ed addirittura non provavo praticamente mai il piacere; questa la ritengo sempre più con convinzione una grande Grazia. Non riuscivo però a negarmi, a lasciarli dato che non li amavo, dunque non riuscivo ad essere me stessa e mi sentivo solo sfruttata; non capisco come non si accorgessero che a me non interessava il sesso, che era una forzatura molto spesso enorme... mi sentivo umiliata perchè loro stavano bene ed io no e volevo recuperare rispetto a loro il piacere che non avevo, come una sorta di sfida angosciante, ma questo non è mai avvenuto. Oltre a ciò metto sullo stesso piano la grande croce dell'aborto che ho praticato due volte in meno di tre anni (oltre alla uccisione di chi sa quante altre creaturine a causa della pillola la quale è di fatto abortiva). Ricordo particolarmente che, giorni dopo il secondo intervento, ebbi un flash nella mente dove vidi i miei bambini come risucchiati da una voragine, un imbuto scuro che sprofondava giù nel male, nell'oscurità infinità, dove le due creaturine, una in basso ed una un pò più in alto, mi tendevano le braccia e mi urlavano con il viso disperato: "Mamma! Mamma!". Dato che riscontravo di essere una ragazza molto attraente, ho avuto la tentazione di dedicarmi al mondo della pornografia, grazie a Dio assolutamente mai intrapresa in nessun modo. In seguito, per mostrare a me stessa che ero normale, ebbi il rapporto con un ragazzo conosciuto da poco; fu un totale fallimento ed addirittura squallidamente quell'elemento mi definì umiliandomi "frigida"... continua

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Il buio – seconda parte

Mio padre aveva scelto quella casa, che si trovava proprio accanto alla Chiesa, perchè appartiene alla Guardia di Finanza per la quale lavorava e come affitto non pagava quasi nulla! Fra le altre cose, mentre ero nel mio lettino la notte, ricordo di aver sentito aleggiare almeno una volta il demonio nell'aria, nella mia camera. Una volta ricordo che dovevamo andare a fare una gita con la scuola. Io capii che dovevamo andare a scuola un'ora dopo e senza grembiule, ma mi ero completamente sbagliata e non so perchè; fatto sta che un bambino handicappato mi trattò male colpevolizzandomi per essermi sbagliata... che rabbia... non ho nulla contro queste persone, anzi! Amo tanto questa categoria che apprezzo tantissimo soprattutto dopo essere stata a Lourdes e ritengo che siano persone assolutamente normali con tantissimo bisogno di attenzioni, però ripensando a quell'umiliazione in età adulta mi è venuto da dire: "Per quello che mi hai fatto soffrire, Dio ti ha già punito per come ti ha fatto nascere..." Nel frattempo il dittatore (mio padre) ha proseguito con i suoi atti intimidatori e dispregiativi. A mio fratello ad esempio per sadismo una volta bruciò tutte le figurine di calcio (avrà avuto sui 12 anni o poco meno); lui era molto chiuso come me (come poter essere altrimenti con quel demone incarnato?), è lo è molto anche ora da adulto per cui, non era certo punito perché era un tipo ribelle; magari lo fosse stato! Mio padre forse era invidioso perchè lui non aveva avuto certi giochi da piccolo, chi lo sa? La cosa agghiacciante fu che mio fratello gridava: "Pietà! Pietà!" ed io che ero lì che seguivo impotente la scena. Ma quell'uomo non disdegnava talvolta di picchiarci. Molte volte la sera, sembrava proprio che si appostasse sotto casa per aspettare che noi gridassimo durante i litigi e per picchiarci (solitamente ad esempio una causa di litigio era dovuta al fatto che mio fratello mi faceva i dispetti ed io, per enorme rabbia, gridavo). Ricordo pure una volta che disse che si era vergognato o cose simili, perchè sotto casa stava un suo collega che ci aveva sentiti urlare (!) Dovevamo reprimere ogni sentimento al suo cospetto, sia il ridere che il piangere!!! Il prossimo lo definisco l'episodio "simbolo" di tutta la mia squallida giovinezza in rapporto a mio padre: una delle solite sere tornò da lavoro (da cui sicuramente portava tutte le frustrazioni) e mi sentì urlare per l'ennesima volta; allora mi rincorse fino nella mia cameretta: rimasi ingabbiata con a sinistra e dietro me il muro, a destra il letto e davanti mio padre che mi urlava in faccia a zero millimetri e mi tirava le cinghiate tanto che mi vennero dei segni amaranto sulle braccine. In quel momento potei vedere che nel suo sguardo c'era un infinito vuoto, mentre da parte mia solo non vedevo l'ora che finisse quel doloroso momento. Questa ora la chiamo la "mia piccola flagellazione"; piccola perchè durò poco in confronto a quella di Gesù e non è stata sanguinaria come la sua e poi perchè ero piccola io (avrò avuto al massimo 10 anni e l'armadio umano, fra l'altro, circa una trentina). Ma mia madre dov'era? Questo gliel'ho chiesto pochi anni fa davanti ai miei fratelli perchè in realtà non avevo mai fatto caso alla sua assenza. Questa la sua risposta: "Non vi ho difeso, perchè avevo paura di prenderne anche io!" Quando si dice amore di mamma... lei è solo riuscita a dividere gli oggetti fra nostri e suoi (ovvero di mio padre), ma questa divisione l'ho sempre trovata assurda perchè era lei che voleva dividere mentre non sapeva amarlo. Comunque da quando ci ha dato questa risposta, a mia madre ho detto che lei non ha i figli. Fra noi bambini talmente tanto era l'odio instillato in famiglia dal demone, che per enorme rabbia ci auguravamo la morte con frasi tipo: "Ti venisse un cancro!" e spesso con questa forte rabbia come segno di enorme disprezzo andavamo a disfare completamente il letto del fratello con cui litigavamo.... ecco perchè non sopporto i bambini eccessivamente vezzeggiati e viziati e perchè fino a poco tempo fa per me un padre che coccolava una figl ia era un mezzo incesto! Più volte a me e mia sorella da bambine e soprattutto mia madre ci chiamava p*****e, solo perchè qualcosa non quadrava a lui, o qualcosa lo contrastava (non certo qualcuno perchè, soprattutto noi figli, non riuscivamo di certo a ribellarci e non ci sembrava dovuto...) la paura era infinita... continua

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Scontando il Purgatorio.
Questa è in breve la storia della mia vita fino ad ora (agosto 2008). La definisco la storia di una semiconversione perché ancora faccio fatica a lasciarmi abbracciare totalmente da Gesù. Ho deciso di dividere la mia storia in tre periodi: il buio (4 parti), la penombra (2 parti), la luce; quest'ultima parte la scriverò quando riuscirò a buttare giù un muretto piccolo, ma solido che mi divide da Gesù, ovvero a perdonare, come Lui mi ha perdonata. Helga.



Il buio - prima parte



Tutto iniziò il 17 settembre A. D. 1971 D. C. quando una pargoletta, il giorno che ricorreva la stigmatizzazione del Santo Francesco di Assisi, aprì gli occhi verso le 6 del mattino alla tiepida luce del sole di questo mondo. Di lì a pochi anni, molte sarebbero state le sofferenze della piccola dolce anima. Già fin dagli anni dell'asilo, seduta su una specie di muretto dell'asilo stesso, ricordo che guardavo e pensavo con una certa maturità che quei bambini che giocavano spensierati, non capivano nulla della vita... forse già intuivo che solo la croce ci fa crescere... Fra quei lontani ricordi (di oltre 30 anni fa, dato che al momento ho 36 anni) ripenso al mio amore per la creatività che ho ritrovato molto forte in questi ultimi anni grazie alla grafica web.
Già da allora iniziarono le ingiustizie esterne: una bambina usò il mio bavaglino con il mio caro funghetto per ripulirsi dopo aver vomitato ed un altro mi venne in faccia a dire di lasciare stare sua cugina che io assolutamente non avevo probabilmente neppure considerato (ero di una timidezza infinita! Questo a causa del terrore che mi aveva messo addosso mio padre). Praticamente ero di marmo davanti a quel bambino; adesso, logicamente, trovo incredibile come io non sia riuscita a ribellarmi ad un poppante, ma mi fa anche capire meglio che, quello che ci accade, è grave secondo la percezione che abbiamo dell'evento stesso nel momento in cui lo viviamo. Passando ai primi di anni di scuola il carnefice di mia vita (mio padre), si mise all'opera subito per far affondare principalmente la mia auto stima. A scuola la mia timidezza certo non diminuiva. Quando ero in prima elementare dopo avermi terrorizzato a causa del suo disprezzo, fra le altre cose, verso i bambini che fanno confusione, mi mandava a scuola con la pretesa che io fossi una bambina come tutte le altre, ma dato che mi sentivo di ghiaccio, avevo una totale vergogna a scrivere alla lavagna; seppe di questa mia difficoltà (avevo il terrore di essere me stessa per causa sua, dato che non amava che piangessimo, ci lamentassimo e neppure che ridessimo liberamente) ed allora quando tornavo a casa mi chiedeva tutti i giorni: "Hai scritto alla lavagna?" Io dovevo rispondergli la verità, ovvero di no, perchè tanto capivo che sarebbe venuto a sapere la verità e subito partiva uno schiaffo. Forse da qui posso dire che nasceva la sua totale indegnità di essere genitore. E' stata una delle tante grandi ingiustizie, oltre a quelle che ho avuto nella società, perchè lui stesso come per tante altre situazioni, mi aveva procurato un disagio con il terrore e lui stesso ora mi puniva. L'essere malvagio ha continuato a terrorizzare e semi-distruggere anche la vita di mio fratello di un anno più grande e mia sorella di due e mezzo più piccola di me. Rimanendo sempre intorno all'età di 4 anni, per sfratto ci trasferimmo nel paese dove tuttora vivo, venendo via dall'odiosa squallida città di Livorno, dove è tangibile, palpabile un nulla nauseante che da cattolica in cerca della vera me ed in cerca del vero Dio, posso ben definire come "ateismo". Da dieci anni abitiamo in una casa decente, ma la degradazione dell'abitazione dove abbiamo abitato per poco più di 30 anni in questo paese era alta. C'è un detto che recita più o meno così: "Le bestemmie si attaccano alle pareti di una casa e cadono in testa delle persone che vi abitano". Be' mio padre, bestemmiava ed odiava tutto il mondo tanto che spesso, guardando il tg, la frase che ripeteva normalmente quando c'erano delle stragi era: "Ne morisse uno ogni secondo!" La casa era così fatiscente che veramente cadeva a pezzi; le pareti in molti punti in alto erano pericolosamente nere a causa dell'umidità tanto che quando pioveva forte dovevamo mettere sul pavimento dei catini perchè l'acqua non si spargesse per il pavimento... continua

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